NAPOLI- Vandali, a Napoli, hanno sfregiato la tomba di Totò: in un raid, di notte, hanno portato via lo stemma nobiliare che il 'principe della risatà aveva costruito con le sue stesse mani. La figlia di Totò, Liliana De Curtis, si dice arrabbiata e dice anche: «Napoli lo ha tradito». Secondo quanto racconta oggi il quotidiano Il Mattino, il Cimitero del Pianto, gestito dal Comune, dove è sepolto Totò ma anche Nino Taranto ed Enrico Caruso, è immerso nel degrado: erbacce, incuria, assenza di controlli. E così ignoti hanno potuto portare via lo stemma senza che nessuno se ne sia accorto.
La figlia. «Napoli non può fargli questo, ora chiuderò il sepolcro», commenta, «sconcertata e indignata», Liliana De Curtis. «Mio padre ha amato Napoli più della sua vita, ha lottato per difenderla - dice - Quella tomba se l'è costruita con le sue stesse mani, ha scelto i marmi, persino il luogo dove risposare per sempre. E adesso lo hanno tradito in questo modo».
Amareggiato l'assessore alla Pianificazione e Manutenzione delle aree cimiteriali del Comune di Napoli, Sabatino Santangelo, «pur essendoci la volontà di farlo, c'è l'impossibilità tecnica di controllare ogni singola cappella». E aggiunge anche: «Si ha la sensazione che Napoli si sia incattivita». «Non si tratta di un problema di incuria ma di dimensioni. Abbiamo il cimitero monumentale, quello del Pianto e undici cimiteri di periferia - dice l'assessore - con queste grandi dimensioni abbiamo difficoltà nel controllare tutto. Non abbiamo la possibilità di tenere una security notturna, e il custode che c'è non può controllare ogni singola tomba».
Il sindaco: «Estremo dispiacere» è stato espresso dal sindaco Rosa Iervolino Russo. «Rinnovo l'affetto e la gratitudine della città di Napoli per la memoria di questo grande artista che è nel cuore di tutti noi e rivolgo un forte ed affettuoso abbraccio di solidarietà alla figlia Liliana». Un cuscino di fiori da parte dell'Amministrazione comunale sarà deposto sulla tomba di Totò.
Vandali nella cappella di Caruso. Vandali hanno profanato anche la cappella del tenore Enrico Caruso, noto in tutto il mondo per le sue interpretazioni della canzone napoletana: hanno scassinato l'ingresso della tomba e hanno portato via alcuni arredi della cappella. Tutto questo sempre nel cimitero di Santa Maria del Pianto, a pochi metri dalla tomba di Totò. Nel bottino dei ladri entrati in azione nella cappella di Caruso anche i candelabri in bronzo, stile gotico, che erano stati donati dall'artista Bruno Venturini, ambasciatore della canzone napoletana e cultore di Caruso. A darne notizia all'Ansa sono lo stesso Venturini e Guido D'Onofrio, storico di Caruso. «Il fatto - spiega D'Onofrio - si è verificato nei giorni scorsi. È l'epilogo di una serie di azioni inqualificabili contro la cappella di Caruso (nel 2000 furono portati via arredi sacri dalla stessa, ndr). Da tempo si trova in una situazione deplorevole, ho cercato invano di sollecitare un intervento del Comune ma non ho ottenuto nulla». «I candelabri - aggiunge Venturini - erano stati realizzati da alcuni artigiani ai quali mi ero rivolto personalmente, in segno di devozione personale nei confronti di Caruso. Il mio impegno di oggi è quello di portare quelle che sono le sue opere d'arte in tutto il mondo».
Fonte: il Messagero